Come sostiene il filosofo Giuseppe Di Giacomo nel saggio Arte e Modernità, “l’opera d’arte, nello stesso momento in cui dice, disdice quello che ha appena detto: in definitiva l’utopia, essenziale all'opera d’arte, è sempre un’utopia negativa”.1 Lettere dal passato di Tiziano Conte, è il risultato di una ricerca tecnica e concettuale durata un intero anno, la sintesi di una riflessione che l’artista ha incentrato sulla capacità che ha l’arte di dare nuovi sensi attraverso il disegno e la parola. Nell'immaginario dell’artista, la lettera, da rassicurante testimonianza di una narrazione, diventa, a uno sguardo più attento, uno spazio incerto e da indagare attraverso la propria immaginazione. La vista si poggia sulle lettere dal sapore antico e prova a comprenderne il significato, è forte la curiosità di capire la narrazione, di riconoscere il disegno. Ma come spesso accade, è solo il nostro sguardo a poter dare senso a ciò che casualmente accade.